lunedì 7 maggio 2018

81) I PERSONAGGI - HENNES WEISWEILER "Una vita per il calcio"



Si potrebbe disquisire davanti a delle birre per ore.. Se sia piu' gratificante a memoria di stima e considerazione, che il tuo nome venga accostato dal 1950, e per ben 8 generazioni, ad una capra in mantella rossa, che fa passarella ad ogni incontro casalingo, in uno stadio, o che il tuo nome e cognome sia indelebilmente identificato con un accademia di sport a Colonia per formare nuovi allenatori. Disquisiamo alla lunga allora...Hennes Weisweiler ha lasciato sul Reno, in entrambe le societa' a cui si e' accostato un ricordo indelebile. La considerazione di cui e' tuttora investito, e'
contenuta nella dedica della Accademia degli Sports per formazione di nuovi allenatori, con sede a Colonia, che dal 2005 prende il suo nome. Nasce il 5 dicembre 1919 a Lechenich, terra renana, da cui si vede, il duomo di Colonia. Renano purosangue quindi. Entra a fare parte delle prime formazioni della appena creata squadra del caprone. (13 febbraio 1948 ): Dopo 62 presenze da giocatore la sua lungimirante visione del calcio lo porta a rivestire contemporaneamente quello di giocatore oltre che di aiuto allenatore. Lasciata la carriera giocata, nel 1952, diventa assistente di Herberger nella spedizione di Berna, capira' in un solo anno, la diversa concezione calcistica del CT della Nationalmanschaft e glissera' l'incarico. Tra il 55 e il 58, prende per una prima volta le briglie dei Caproni. La stagione successiva, si trasferisce agli odiati rivali del Viktoria con cui comincera' a tessere i suoi ideali di calcio. Vi rimarra' fino al 1963 quando la neo creata Bundesliga e' ancora priva delle squadre che marchieranno a fuoco, nel ventennio successivo, l'albo d'oro del campionato tedesco, finalmente a girone unico. I risultati pero', eternamente all'ombra dei concittadini piu' rinomati, lo porteranno solamente a raggiungere un quarto posto in Oberliga. Nel 1964 assume la dirigenza tecnica del Borussia Moenchengladbach, acerrima nemica dei Caproni. Unico alloro fino a quel momento una DFB Pokal nel 1960. La rivoluzione comincia. Notevole conoscitore di talenti e fautore di un calcio veloce di attacco e non disdegnante una certa veemenza agonistica, ha bisogno di forze fresche e giovani. Con giovanotti di 19 anni come Gunter Netzer e Jupp Heynckes e giocatori gia' nel giro nazionale come Laumen e Rupp, crea una squadra che raggiungera' al primo anno di guida l'empireo del calcio tedesco. Nel 64/65 si presenta alla Bundesliga con una squadra che ha segnato ben 92 gol nella stagione della promozione. A Monaco intanto un'altra squadra ha raggiunto la promozione in massima serie. Sara' l'inizio di una guerra per la preminenza ai massimi vertici del calcio tedesco ed europeo, degli anni 70. In breve nasce la leggenda dei "Fohlen" o "Weisweilerelf". Gioco d'attacco,veloce, spumeggiante, votato allo spettacolo. Antitesi, ad un gioco piu' utilitaristico, calcolato e pragamatico di un Bayern che ha come Jolly, la continuita' e la inarrivabile, innata frequenza realizzativa di Gerd Muller...(Ci stava bene..). Si aggiungeranno alla rosa altre pedine che resteranno per sempre impressi nella mente con la maglia bianconeroverde, anche nei profani di calcio internazionale...Bertle Vogts, Herbert Wimmer e il danese Ulrik Le Fevre che sopperira' alla partenza temporanea di Jupp Heynckes verso l' Hannover 96 dopo una prima frazione di 50 gol in 82 partite. Ludwig Muller rendera' la difesa piu' omogenea e le maturazioni di giocatori come Horst Koppel daranno alla squadra quell' esperienza che anche in campo internazionale mettera' gli avversari sul chi va la'. La sua predilezione per i talenti giovani, lo spazio concesso alla maturazione di calciatori ancora in fase imberbe, caratterizzeranno la sua gestione e contribuiranno ad alimentare la leggenda dei "Fohlen"...I Puledri. Sono anni di trionfi o trionfi sfiorati. Il Calcio di Weisweiler e' spettacolare, veloce, maschio, agonistico e dispendioso, privo di tatticismo esasperato..Il trainer non snatura o imbriglia le doti dei propri Puledri in schemi tattici castranti o noiosi. Sotto la sua guida, arriveranno tre Meisterschale, supportati dal rientro di un Jupp Heynckess in vena realizzativa superlativa ( Saranno altri 168 in 226 gare .) e una DFB Pokal che sara' forse l'inizio della fine di un rapporto che durava gia' da 10 anni. Wolfgang Kleff in un'intervista rivelo' che il rapporto con Weisweiler era paritario per tutti i giocatori, che elementi come Bonhof e Simonsen furono aiutati dal Chieftrainer in persona ad adeguarsi ad un gruppo gia' consolidato e vincente negli anni...Che.. piu' che essere un allenatore era uno psicologo e un grande motivatore, che sapeva fare leva piu' sulle tue debolezze che non le tue capacita'. Racconto' Kleff dell'episodio divenuto leggenda, che prima della finale di DFB Pokal contro il Colonia nel 1973..( La finale piu' bella di tutti i tempi secondo gli addetti ai lavori......) con una temperatura di 35 gradi, le due squadre giocarono all'attacco con continui ribaltamenti di fronte...Sugli scudi i due portieri Kleff e Welzl. Venuto a conoscenza della consensualita' del giocatore, nel trasferimento di Netzer al Real Madrid, si incazzo' cosi' tanto che lo lascio' in panchina. Arrivati ai supplementari, Gunther, si alzo' dalla panchina..ando' da Kulik dolorante e sfinito e di propria iniziativa, decidendo la sostituzione gli disse..."Vai...la tua partita e' finita"...Poi con un'occhiata a Weisweiler gli disse..."Vado dentro a fare gol...poi me ne vado.." Al primo tocco la palla fini' in rete. 2-1 per il 'Gladbach e Coppa a Moenchengladbach. Fu la fine di un rapporto sempre tribolato che varie volte in precedenza aveva mostrato insofferenze..Come con molti altri...Ribadisce Kleff. Stielike..Sieloff...sono solo alcuni..Hennes non ammetteva ingerenze o prese di posizione personali non condivise. Il rapporto coi Fohlen durera' ancora per 2 anni e culminera' con il primo dei massimi allori europei della Weissweilerband la coppa Uefa 1974/75 contro gli olandesi del Twente Enschede. Decidera di cambiare calcio per mettersi alla prova in Spagna al Barca di Cruijff e Neeskens. Il suo intento di vincere la coppa dei campioni si scontra subito con la personalita' insofferente e egocentrica del papero d'oro. Dopo solo una stagione tornera' in Germania, di nuovo all'ombra del Duomo che lo vide sbocciare. Prende la guida del Colonia nel 1976/77. Una squadra ricca di talenti gia' punti fermi della nazionale o in procinto di accedervi come Flohe, Dieter Muller, Stephan Engels, Pierre Littbarsky, saranno il terreno su cui costruira' la squadra che si aggiudichera' il Double, Meisterschale e DFB Pokal nel 1978 e una nuova Coppa nazionale l'anno successivo. Fu la conferma del suo carisma e delle sue teorie calcistiche. Il meisterschale del 1978 oltretutto fu vinto in un testa a testa deciso all'ultima giornata proprio contro il suo passato... Lascera' i caproni dopo 4 anni nel 1980. Trasvolera' l'oceano per allenare e portare il fuoco ai barbari. Sara' con i Cosmos di New York, per l'ennesima volta campione. Guidera' stelle cadenti, come Pele', Chinaglia, e addirittura Kaiser Franz. Il circo americano, fatto di bagonghi, ballerine, shotouts, e sfilate di elefanti non gli sconfinferava. Torna in Europa per accasarsi a Zurigo, un calcio piu' tranquilllo senza eccessi. Con le "Hop Hop Eseers" vince Campionato e Coppa svizzera. Tre settimane dopo il suo ultimo successo di Berna, per un infarto improvviso, Hennes Weisweiler muore a Zurigo a 63 anni.. Resta una capra con mantellina rossa, una rinomata accademia per allenatori e una lapide in pietra, con la scritta...Hennes Weisweiler. 1919 -1983 " Una vita per il calcio" a testimonianza di quanto il calcio, fu parte intgrante della sua vita e quanto la sua vita fu parte integrante del calcio. 

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