sotto il suo occhio esperto si perdrebbe il filo...basta pensare che meta' della nazionale campione del mondo e' passata sotto i suoi insegnamenti....Gli stessi Thomas Muller, Lahm, Tony Kroos, Badstuber, Hummels, Schweinsteiger, ecc. ecc. sono solo i piu' recenti germogli di una carriera, sacrificata alla notorieta', in nome di un lavoro sotterraneo, di crescita e maturazione di giovani talenti. Solo il Bayern ha il sostegno di un cosi' prolifico, coriaceo e annoso conoscitore del calcio giovanile e nonostante sia giusto attribuirgli anche in parte i risultati della prima squadra, i titoli di cui si vanta maggiormente sono quelli conquistati con il Bayern II. La leggenda della "Tigre" nasce in quel di Bochum il 4 giugno del 1954. Resta presto orfano di padre, autista di metropolitana e con la sola madre impiegata come donna delle pulizie, deve contribuire in fretta a dare un sostegno alla famiglia visto anche un fratello piu' piccolo. La sua passione per il calcio e' viscerale. Nonostante cio' riesce a ottenere un incarico in banca, lavorando solo i turni mattinieri per potersi allenare di pomeriggio. Entra nei ranghi del VfL Bochum e vi rimarra' fino alla fine della sua carriera come unica squadra e unico amore. Collezionera' 215 presenze totali con 5 reti nei 12 anni di fedelta'. Per i primi tre anni il suo impiego e' saltuario o spesso inizia dalla panchina...Gioca attaccante ma la presenza di gente piu' scafata e esperta come Eggeling, Kaczor e l'inamovibile Walitza, lo relega in una posizione di poca considerazione. Poi Heinz Hoher ha una illuminazione. Gerland viene impiegato come difensore. La "Tigre" era nata. Contro Hermann Gerland nessun attaccante affidatogli ha mai segnato. "Ero un tipo deciso, duro nei contrasti, veloce e forte anche di testa, negli scontri aerei..".Presto si sparse la fama di picchiatore e carogna..."Ma non era cosi'...Non sono mai stato espulso e per questioni etiche, falli bastardi o di cattiveria non ne commettevo mai..". Quando la sua carriera al Bochum sta per tramontare, resta fedele al suo club e dopo aver intrapreso la scuola allenatori, sara' il suo primo incarico come trainer. Dopo 2 anni passa al Norimberga. Ma da Monaco, sirene impossibili da snobbare, lo portano per una prima volta in riva all'Isar e lo accasano al Grunwalder Stadion. Sono 5 anni che gli permetteranno anche di crearsi una considerazione piu' concreta a livelli maggiori. Reclamato, torna a Norimberga in Zweite questa volta. E' il 1996. Tornera' a lavorare ancora, in Bundesliga, sul gradino piu' alto, questa volta con l'Arminia, 3 anni dopo. Retrocedera' pero'. L' anno in Zweite verra' esonerato a meta' stagione e passera' all' Ulm. L'esperienza a Monaco ormai lo ha marchiato. Lavorare con le giovani leve, avere la responsabilita' della loro formazione, sia tecnica che caratteriale e' un richiamo irresistibile e da ripetere. Il Bayern lo contatta e lui non aspettava altro. Gli viene concessa carta bianca sulla gestione del settore e gli verranno affidati volta per volta accompagnatori che dovrebbero sopperire anche alle sue possibili comparsate in prima squadra. " La Tigre" costruisce un settore giovanile tra i piu' organizzati e invidiati in Europa. Si tesse intorno una rete di osservatori e talent scout con i quali collaborare. Unico scopo dare al Bayern quella continuita' nel tempo e una "cantera" a cui accedere per sopperire ai costi di mercato attuali. Sara' allenatore dell'anno per la Regionalliga nell' 2011. Ma saranno i suoi trionfi di squadra che lo gratificheranno di piu'. Come allenatore vince con il Bayern II, il campionato di Regionalliga Sud 2003/04, La Coppa di Baviera e di Alta Baviera nel 2002. Lo IFA shield nel 2005. Sara' per gli ultimi trainer della prima squadra una fonte inesaurile di nozioni, visioni e esperienza coi giovani su cui fare appoggio. Prima con Van Gaal poi con Heynckes e poi con Guardiola continua a supportare dalla panchina con la sua grinta e seria competenza. L'arrivo di Pep Guardiola e la sua richiesta di gestione e supervisione dell'intera "cantera" bavarese, ai fini dei programmi di prima squadra, non ha sminuito il suo incarico. Anzi. La regolare presenza e il confronto paritario con il catalano, fanno si che il suo impiego sia ancora piu' colmo di responsabilita'. Gerland nei momenti di pausa si e' sempre considerato un sentimentale e la strada fatta non gli fa scordare ogni volta che dal balcone del municipio di Monaco solleva un trofeo, i sacrifici e i momenti in cui sua madre gli lavava le divise e a malapena potava mettere tre piatti in tavola. Se si guarda indietro e mettesse in fila tutti i giovani talenti passati tra le sue esperte mani forse non ne vedrebbe l'inizio...Wessels, Rensing, Shlosser, Alaba !!!! , Di Salvo, Babbel, Wiesinger, Contento, Ottl, Lell, Saba, Hoebierg, Gorlitz...Questi i piu' recenti e ancora in fase di lancio. Non e' necessario a Monaco che a lui venga intitolato un impianto o un centro di addestramento in maniera ufficiale. Per i tifosi di Monaco, per coloro che seguono la storia del Bayern e dei suoi personaggi, per tutti coloro che apprezzano il cuore, il lavoro e l'attaccamento ai colori dei Bullen, il Grunwalder Stadion e' ormai diventata Hermann Gerland Arena.....
"Occhio a non fare fuggire la Tigre."
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