successivamente nel 1972 brillava ancora. E con questi nuovi albori fu dato un nuovo nome al campionato e la Coppa delle Nazioni divenne il Campionato Europeo. Tutte e 32 le nazioni della UEFA ad eccezione dell’Islanda vi parteciparono. Il primo turno fu diviso in otto gruppi di quattro con a seguire i quarti di finale ad eliminazione diretta con partite di andata e ritorno. I tedeschi avanzarono rapidamente nella fase a gironi e finirono in crescendo liberandosi della Polonia, una formazione che sarebbe diventata una delle squadre migliori nel decennio a venire. L’Inghilterra, i sovietici, il Belgio, la detentrice Italia, l’Ungheria e la Jugoslavia completarono i quarti di finale. Questo diede ai tedeschi la possibilità di prendersi la rivincita sull’Inghilterra per il 1966 nonostante la delusione fosse stata cancellata dalla vittoria a Messico 70. Ebbero comunque la possibilità di vincere per la prima volta a Wembley. Questo fu possibile in qualche modo perché Netzer, tranquillizzato dal combattivo collega Herbert Wimmer del Borussia Monchengladbch, giocava come centrocampista mentre il libero Franz Beckenbauer fu imperioso in difesa e anche i suoi compagni di merende nel Bayern, Uli Hoeness e Paul Breitner brillarono. La capacità realizzatoria di Gerd Muller fu sempre una minaccia e il suo goal all’ultimo fece concludere i devastanti dieci minuti finali dei tedeschi con una vittoria fuori casa 3-1. Finisce un incubo. Un rapporto di tacita sudditanza al calcio di Albione. Un fiacco pareggio 0-0 a Berlino fece uscire l’Inghilterra dalla competizione e salutò una decade di disastro internazionale per i Tre Leoni. L’Unione Sovietica continuò il suo bel record nel torneo continuando con le sue magie sugli jugoslavi. L’Italia crollò col Belgio lasciando il trofeo perché le leggende belghe Paul van Himst e Wilfred van Moer dominarono sul campo. L’Ungheria continuò il suo recente bel record battendo la Romania dopo lo scontro diretto. E quindi la competizione si spostò in Belgio dove una semifinale tra l’Ungheria e i Sovietici portò come finalista una squadra del blocco dell’est europeo. La partita che ebbe un pubblico scarso fu vinta per un goal di Antoly Konkov dopo che Zambo dell’Ungheria sbagliò all’ultimo un calcio di rigore. Mentre ufficialmente gli spettatori alla semifinale tra l’URSS e l’Ungheria furono oltre 16.000, le stime attuali parlano di appena sopra 2.000 persone. L’altra semifinale vide il paese ospitante, che dovette fare a meno di Van Moer per una gamba rotta, tentare una tardiva rimonta ma un goal nel finale di Polleunis non bastò dopo la doppietta di Gerd Muller. I belgi si accontentarono del terzo posto. I Sovietici furono meritatamente i finalisti ma non poterono far nulla contro gli attacchi coordinati da Netzer. Il centrocampista colpì la traversa prima che Muller segnasse una doppietta e Wimmer fu ricompensato per il duro lavoro durante tutto il torneo dopo un errore del portiere russo Rudakov. Il goal di Muller lo rese un incontrastato capocannoniere con 11 goal, così come la sua squadra fu la migliore tra i suoi rivali. Di fatto, nessuna squadra aveva dominato un torneo come aveva fatto la nationalmannschaft del 1972 e sebbene i tedeschi sarebbero diventati i campioni del mondo due anni dopo, questa formazione viene considerata da molti come la squadra migliore, incluso lo stesso Der Kaiser.
martedì 8 maggio 2018
138) DOCUMENTI - STORIA DI UN TRIONFO PASSATO PER WEMBLEY. - Tratto da Storie di Calcio.
successivamente nel 1972 brillava ancora. E con questi nuovi albori fu dato un nuovo nome al campionato e la Coppa delle Nazioni divenne il Campionato Europeo. Tutte e 32 le nazioni della UEFA ad eccezione dell’Islanda vi parteciparono. Il primo turno fu diviso in otto gruppi di quattro con a seguire i quarti di finale ad eliminazione diretta con partite di andata e ritorno. I tedeschi avanzarono rapidamente nella fase a gironi e finirono in crescendo liberandosi della Polonia, una formazione che sarebbe diventata una delle squadre migliori nel decennio a venire. L’Inghilterra, i sovietici, il Belgio, la detentrice Italia, l’Ungheria e la Jugoslavia completarono i quarti di finale. Questo diede ai tedeschi la possibilità di prendersi la rivincita sull’Inghilterra per il 1966 nonostante la delusione fosse stata cancellata dalla vittoria a Messico 70. Ebbero comunque la possibilità di vincere per la prima volta a Wembley. Questo fu possibile in qualche modo perché Netzer, tranquillizzato dal combattivo collega Herbert Wimmer del Borussia Monchengladbch, giocava come centrocampista mentre il libero Franz Beckenbauer fu imperioso in difesa e anche i suoi compagni di merende nel Bayern, Uli Hoeness e Paul Breitner brillarono. La capacità realizzatoria di Gerd Muller fu sempre una minaccia e il suo goal all’ultimo fece concludere i devastanti dieci minuti finali dei tedeschi con una vittoria fuori casa 3-1. Finisce un incubo. Un rapporto di tacita sudditanza al calcio di Albione. Un fiacco pareggio 0-0 a Berlino fece uscire l’Inghilterra dalla competizione e salutò una decade di disastro internazionale per i Tre Leoni. L’Unione Sovietica continuò il suo bel record nel torneo continuando con le sue magie sugli jugoslavi. L’Italia crollò col Belgio lasciando il trofeo perché le leggende belghe Paul van Himst e Wilfred van Moer dominarono sul campo. L’Ungheria continuò il suo recente bel record battendo la Romania dopo lo scontro diretto. E quindi la competizione si spostò in Belgio dove una semifinale tra l’Ungheria e i Sovietici portò come finalista una squadra del blocco dell’est europeo. La partita che ebbe un pubblico scarso fu vinta per un goal di Antoly Konkov dopo che Zambo dell’Ungheria sbagliò all’ultimo un calcio di rigore. Mentre ufficialmente gli spettatori alla semifinale tra l’URSS e l’Ungheria furono oltre 16.000, le stime attuali parlano di appena sopra 2.000 persone. L’altra semifinale vide il paese ospitante, che dovette fare a meno di Van Moer per una gamba rotta, tentare una tardiva rimonta ma un goal nel finale di Polleunis non bastò dopo la doppietta di Gerd Muller. I belgi si accontentarono del terzo posto. I Sovietici furono meritatamente i finalisti ma non poterono far nulla contro gli attacchi coordinati da Netzer. Il centrocampista colpì la traversa prima che Muller segnasse una doppietta e Wimmer fu ricompensato per il duro lavoro durante tutto il torneo dopo un errore del portiere russo Rudakov. Il goal di Muller lo rese un incontrastato capocannoniere con 11 goal, così come la sua squadra fu la migliore tra i suoi rivali. Di fatto, nessuna squadra aveva dominato un torneo come aveva fatto la nationalmannschaft del 1972 e sebbene i tedeschi sarebbero diventati i campioni del mondo due anni dopo, questa formazione viene considerata da molti come la squadra migliore, incluso lo stesso Der Kaiser.
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