martedì 8 maggio 2018

147) I PERSONAGGI - OTTO NERZ - "Der Professor"


Nasce il 21 ottobre 1892 a Hechingen, nel feudo di Hohenzollern. Otto Nerz. Quello che diverra' il primo commissario tecnico unico della Nazionale di calcio tedesca, condivide con undici fratelli, da padre contadino, una infanzia e una gioventu' di poverta'. Nonostante la situazione economica precaria, a scapito di numerosi sacrifici, riesce a frequentare le scuole superiori. Conseguito il diploma di insegnante, durante la prima guerra mondiale si adopera anche come medico di campo. Terminata la guerra riesce a iscriversi nel 1920 presso la facolta' di educazione fisica esercitando
contemporaneamente il lavoro di insegnante elementare. Si laureera' nel 1925. La passione medica lo porta ad iscriversi anche alla facolta' di Berlino dove nel 1935 conseguira' la laurea. Riesce nonostante tutti questi impegni a conciliare la sua passione per il fussball. Gioca dal 1910 al 1919 presso il VfR Mannheim, dopo che la sua famiglia si trasferi' da Hechingen, dove nel FGH comincio' da ragazzo la sua trafila. Nel 1919 passa al Tennis Borussia Berlino, dove restera' per 5 anni continuando nella sua professione di maestro elementare. Nerz e' un motorino di fascia, senza tante pretese, spinto solo dalla sua passione e dalla sua freschezza fisica. Chiude col calcio giocato senza successi di rilievo, ma resta nell'ambito del Tennis Borussia come responsabile. In quegli anni la nazionale tedesca era di livello pressocche' mediocre. In previsione delle Olimpiadi del 1928 i programmi della federazione tedesca erano molto ben decisi a rendere lustro ad una nazione, che sotto il profilo calcistico, fino ad allora, non aveva avuto sussulti.
Nella figura del presidente Felix Linnemann, nelle stanze della federazione tedesca, prese piede l'idea di affidare a Nerz la creatura da plasmare. Il primo luglio del 1926, Otto Nerz viene assunto a pieno incarico, come Responsabile Tecnico Assoluto della Nationalmanschaft. Nerz era riconosciuto, come un fine esperto di tattica e si era fatto un nome negli anni precedenti, nell'ambito nazionale del calcio che conta. All'esordio il 31 ottobre 1926, vince in trasferta contro l'Olanda. Un buon inizio. Le prospettive per un buon torneo olimpico pero' vengono deluse, quando l'eliminazione al secondo turno per 4-1 da parte dll'Uruguay ( Sicuramente la squadra piu' forte del mondo in quel periodo ) riportano sulla terra le ambizioni dell'organo federale nazionale. Nerz si rimbocca le maniche. Comincia a spiare il calcio inglese e a portare innovazioni anche dal punto di vista degli allenamenti oltre che adottare il WM di Herbert Chapman. Utilizza sistemi di allenamento piuttosto duri per l'epoca ma la distribuzione del calcio tedesco, suddiviso in circa 500 campionati regionali non gli permette una visione ampia e veritiera sulle forze cui disporre. Con la riduzione a 16 gaulighe e una concentrazione di circa 160 squadre nel 1933, le cose ebbero un leggero miglioramento. E' in questo periodo che scopre talenti come Kutzorra, Szepan o Janes. In seguito, dopo la sua defezione, dalle loro bocche e quelle di altri colleghi, usciranno dichiarazioni non tropo entusiastiche sui metodi ferrei di disciplina e i regolamenti che Nerz impose. "Ci sentivamo sempre come fossimo in caserma"..dira' Siegfied Haringer del TSV 1860, gli faceva eco lo stesso Kuzorra.. "anche a cena la disciplina e la puntualita' erano all'eccesso"...
Il suo ruolino per il 1929 finira' imbattuto con 4 vittorie e un pareggio. Con l'avvento del nazionalsocialismo, la squadra nazionale e' forzatamente veicolo di propaganda della superiorita' totale della razza, imposta dalla politica dominante. Ora per Nerz il risultato non e' piu' solamante sportivo, ma e' obbligatoriamente vincolato da una ragione di stato. Dopo l'assenza al primo mondiale disputato in Uruguay, nel 1934 la Germania e' terza nel mondiale disputato in Italia. La vittoria contro l'Austria per 3-2 da il successo piu' grande fino a quel momento. Tutto ormai e' concentrato ai prossimi Giochi olimpici che si terranno a Berlino e saranno il vero veicolo di esibizione del nazismo, davanti a tutto il mondo, di una superiorita' etnica ostentata in maniera sfarzosa. Le cose non vanno come previsto e gia' pregustato. Dopo una goleada per 9-0 contro il Lussemburgo, Felix Linnemann, consiglia Nerz di lasciare fuori i giocatori migliori e preservarli dagli sforzi, per partite che successivamente sarebbero state piu' impegnative. Nerz, fa l'errore di condividere l'idea del presidente della Federazione e schiera una nazionale con molti rincalzi. Nei quarti, davanti ad Hitler in persona, la Nationalmanschaft e' sconfitta per 0-2 dalla Norvegia. Un'onta davanti a tutto il mondo che si trasformera' in una questione politica. Nerz verra' rimosso dall'incarico e la guida sara' affidata al suo secondo Sepp Herberger, che dalla partita successiva contro la Polonia il 13 settembre del 1936 diverra' responsabile unico della commissione nazionale. Considerato da molti esterni al mondo del calcio, una persona affabile, molto piacevole al dialogo e al proporsi, disponibile e attento osservatore, Otto Nerz si defila a Berlino e intraprende l'attivita' amministrativa e di consulenza presso l'Universita' Tedesca di Cultura Fisica dove trovera' anche il tempo di scrivere trattati di scienza sportiva. Otto Nerz, aveva aderito relativamente presto al partito nazista, ancor precedentemente all'ascesa di Hitler al potere, questo fu all'inizio un suo vantaggio nella considerazione del sistema politico e per conseguire incarichi con il pieno appoggio del partito. La cosa invece lo porto' ad una fine tragica, quando dopo la battaglia di Berlino, riconosciuto appartenente al Partito nazista, fu arrestato come prigioniero di guerra, e internato nel campo di prigionia di Sachsenhausen. Dopo 4 anni di carcere, intorno alla meta' di aprile del 1949, affetto da meningite, il primo commissario tecnico unico della storia del calcio tedesco muore. Il suo corpo verra' sepolto in una fossa comune sita nel campo.
Il suo bilancio di Commissario tecnico, comprende dagli anni che vanno dal 1926 al 1936 un consunto di 70 gare con 42 vittorie, 10 pareggi e 18 sconfitte.

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