lunedì 7 maggio 2018

21) I PERSONAGGI - ANDREAS SASSEN - "Too fast to live, too young to die."

 Quando Andreas Sassen muore all'eta' di 36 anni per un ictus, nell'ottobre del 2004, la sua carriera era gia' arrivata al capolinea da tempo. Dopo il suo ritiro forzato per dipendenza dall'alcolismo e una vita quanto mai sregolata, disse..." tutti bevono nel calcio, bevono e giocano....".

Comincio' con l'alcool prima ancora di essere diventato professionista. Andreas Sassen sara' ricordato per essere stato tra i primi alcolisti dichiarati nella storia della Bundesliga e il primo a smettere per questa sua scriteriata maniera di risolvere i problemi personali. Andreas Sassen nasce a Essen il 14 gennaio del 1968. Cresce nelle varie squadre della citta' e a 15 anni e' gia' riconosciuto come un prodotto locale di livello. Lo Schwarz Weiss ne acquisisce il cartellino. Gia' a 20 anni e' al centro di episodi di interperanza e di poca dedizione al tipo professionale di vita che la sua attivita' richiede. Dopo una notte di baldoria per vari locali viene arrestato con Mario Basler dalla polizia. I risultati dei test alcolimetrici danno una percentuale di 1,9 nel sangue. Si dice che gli fu revocata la patente ma c'e' chi sostiene che non ne avesse mai avuta una. Nonostante la fedina contaminata, Sassen ha capacita' notevoli e le societa' di livello lo cercano. Durante la pausa invernale del 90-91 lo Schwarz Weiss lo cede al Bayer 05 Uerdingen. Alla ripresa della stagione esordisce contro il Norimberga e terminera' con tutte le presenze il torneo. Nonostante cio', non riesce ad impedire alla sua societa' di retrocedere. Andreas non se ne va, resta fedele alla squadra di Krefeld. La stagione in Zweite inizia alla grande. Prende in mano la squadra giostrando a centrocampo e conclude con 7 reti in 31 presenze. Agguanta la promozione in Bundesliga. La partenza e' di nuovo fulminante, realizza 5 reti nelle prime 9 gare ma dal ritorno da una notte brava insieme al compagno di squadra Sergei Gorlukowitsch e' fermato nuovamente dalla polizia. Questa volta e' il russo a perdere la patente ma entrambi i giocatori vengono trasferiti su un cellulare della polizia presso il comando piu' vicino. Verranno comminati tre mesi di reclusione. La stagione per lui finisce presto. Il Uerdingen lo scarica e lui va alla ricerca di un nuovo sodalizio. l'Amburgo diventa la sua nuova casa. Presenta un ottimo livello di gioco, conclude con 30 gare per i Roten Hosen e stabilisce coi tifosi un rapporto privilegiato per le sue caratteristiche di tenacia e combattivita' in campo. Ma ecco di nuovo che sorge alle cronache extracalcistiche...Dopo un tour alla Reeperbahn, Sassen e il compagno di squadra Harald Sporl sono disfatti dall'alcool al momento di rientare...Sporl sfiora anche un coma etilico. Questa volta decide di non guidare. Prenderanno un taxi...Alla guida un autista turco...Con l'intento di spronarlo a guidare piu' velocemente lo apostrofa piu' volte con epiteti razzisti..fino ad arrivare alle mani...Interviene la Polizia e ora si tratta di aggressione...Il risultato della serata sara' una denuncia penale, un avvertimento da parte della societa' anseatica e 12.500 marchi di ammenda pecuniaria. E' in questo periodo che i tifosi dell'HSV inventano e intonano una leggendaria canzone della curva dal titolo "Taxifahren mit Sassen"....che verra' smessa solo dopo la sua morte... Finisce la stagione con l' HSV solo con 8 apparizioni e alla successiva stagione viene ceduto alla Dynamo Dresden per 700.000 marchi. La stagione e' subito impostata in modo sbagliato rispetto le aspettative del club sassone. Dopo 13 giorni viene sospeso dal club perche' ha preferito, in compagnia del portiere Marc Schwarzer, un tour per birrerie e locali vari, anziche' presentarsi ad una seduta di allenamento. In stato di totale ebbrezza causa un incidente stradale e termina la sua nottata presso l'ennesimo posto di Polizia. E' stato il giocatore piu' costoso del club, la societa' sente di dargli una nuova opportunita'. Ma la sua regolare tendenza a saltare gli allenamenti fa perdere la speranza e la pazienza all'allenatore Horst Hrubesch..( Che probabilmente e' tentato di prenderlo a testate....). E' ceduto al Dniepr Dnepropetrovsk. Trasmigra in Ucraina. Passa dalla birra e affini alla vodka e dopo un anno e mezzo rientra in Germania. Gli viene offerta una possibilita' in Zweite presso lo Wattenscheid 09 ma ormai, oltre a riguadagnarsi stima sportiva e' troppo concentrato a rivalutarsi anche sul piano personale. Avverranno regolarmente episodi che lo faranno sempre piu' identificare con quel personaggio controverso e maledetto di cui si e' cucito l'abito. Durante un ritiro in Algarve col Wattenscheid sparisce per due giorni con una cameriera olandese, che mettera' incinta. La squadra rientra senza di Lui in Germania e al suo ritorno gli da il benservito. Ormai nessuno lo vuole piu', nessuno si fida di un suo recupero. I troppi scandali rendono i club diffidenti ad investire sulla sua immagine. Dopo 79 gare in Bundesliga e 48 in Zweite, senza parenti, amici e un impiego stabile, Andreas Sassen si ritira nella sua citta' Essen. Non resta che il ricordo della promessa di inizio carriera e le opportunita' presentategli...Lavora come giardiniere e tornera' in prima pagina, quando con una pistola ad aria compressa rapina un ristorante ed e' protagonista di una rissa con gli agenti di polizia intervenuti.
Nel 2004 morira' per un ictus nella sua Essen dopo aver vissuto una vita eternamente in corsia di sorpasso. Ha preferito l'alcool al calcio, ha sprecato a giudizio di molti una grande carriera, un'alternativa di vita da privilegiato...ma soprattutto una vita.

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