lunedì 7 maggio 2018

29) I PERSONAGGI - RAINER BONHOF - Giu' la testa.

 Ancora oggi nel buio della notte sembrerebbe, che Ray Clemence si svegli di sopprassalto e si pieghi con riflesso incondizionato velocemente su un fianco del letto. Le 2 sassate che una prima volta lo costrinsero a abbassare la testa e una seconda volta, sempre nella stessa settimana, gli piegarono le mani protese, mentre volava a intercettare un missile terra aria da venticinque metri, ancora non sono stati ben somatizzati dal estremo portiere del Liverpool anni 70 e della nazionale inglese.
Il poster di Rainer Bonhof affisso nel garage di casa sua bersagliato da freccette, a testimoniare quanto rimasero indelebili nella sua mente quelle due punizioni anche dopo il termine della sua carriera.
Rainer Bonhof...Il suo nome per chi visse il calcio internazionale di quegli anni era identificazione di potenza esplosiva su calci da fermo. Missili perforanti che se trovavano la porta non avrebbero lasciato scampo al povero portinaio di turno. In realta' il personaggio di cui narreremo oggi non era solo il fromboliere principe nell' immaginario pallonaro dei ragazzini che seguivano il calcio di quel periodo. Rainer Bonhof nasce ad Emmerich am Rhein il 29 marzo del 1952, proprio sul confine con l'Olanda. E,' come suo padre, sua mamma e i suoi tre fratelli, di origine olandese. Infatti possedeva un doppio passaporto che gli avrebbe permesso di scegliere quale avventura nazionale intraprendere, quando gli si presentasse il momento. Lui stesso dichiara che la sua famiglia era poverissima e alloggiavano in 6 persone in due stanze. Comincia a giocare nella squadra della sua cittadina, dopo la obbligatoria trafila sulle strade, Presto gli osservatori dei fohlen lo notano, su consiglio di un suo insegnante di scuola. Durante le giovanili e' convocato per la nazionale juniores nel 1969. Proprio contro l'Olanda. Contro tutte le dichiarazioni maligne sulla sua doppia nazionalita,' segna un gol contro gli orange. A quella partita e' presente Hennes Weisweiler. Si convinse che era il momento di scatenare la fresca potenza di quel ragazzino che macinava km e verticalizzava in maniera sciolta e dirompente nel motore della prima squadra. Hennes si premura che il suo accoglimento tra i vecchi del gruppo sia dei meno traumatici, ma le doti di Rainer e la sua maniera di proporsi in punta di piedi lo fecero ben presto diventare parte imprescindibile della squadra. Con il Borussia Moenchengladbach leghera' il suo periodo piu' fulgido a livello di club. I titoli nazionali e internazionali conseguiti lo lanceranno nel panorama del calcio mondiale e inevitabilmente saranno condivisi, da un'attivita' parallela con la squadra nazionale, che lo porteranno fino sul tetto del mondo nel 1974. La sua permanenza tra i fohlen dura fino al 1978. Dopo 231 presenze e 42 gol, si trasferira' al Valencia accanto a Mario Kempes con cui vincera' anche una Coppa delle Coppe nel 1980. Furono sufficienti affinche' nel museo del 'Gladbach gli venga intitolata una statua, tra gli undici fohlen del secolo, con la maglia numero 6 e la targhetta Rainer Bonhof. In previsione degli europei del 1980 in Italia, la federazione tedesca scioglie il veto che proibiva la convocazione dei giocatori che militavano in paesi esteri, proprio per poter usufruire dei suoi servigi e quelli di Uli Stielike. Al suo ritorno in Bundesliga, si accasa tra i caproni di Colonia con cui nell'83 conquistera' una DFB Pokal. Vi restera' fino all'83 per poi fare una comparsata all'Hertha di Berlino, per la quale si esibira' solo per 6 gare. Concludera' nel 1983 la sua carriera da giocatore per un brutto incidente alla caviglia che non gli permise piu' di riprendere. Restera' nel mondo del calcio come assistente di Bertle Vogts alla guida della nazionale con cui vincera' gli europri del 1996. Nel 1998 prendera' la guida dell'Under 21. Nell'anno successivo prova a guidare il suo Borussia ma l'incarico duro' l'arco di pochi mesi. Si mettera' alla prova in Kuwait e quindi concludera' nel 2005 allla guida della Under 21 della Scozia. Nel 2006 firma un contratto come osservatore per il Chelsea per la zona Austriaca e Tedesca. Spesso apparve come opinionista in studio e commentatore per le reti tedesche di partite di interesse internazionale. Dal 2008 entra a fare parte del organo amministrativo del Borussia Moenchengladbach, per il quale riveste attualmente l'incarico di vicepresidente.
La carriera con la Nationalmanschaft merita un capitolo a parte. Altrettanto ricca di allori e riconoscimenti. Dopo aver vinto il titolo di campione d'Europa nel 1972 senza pero' essere mai stato utilizzato, diventa il giocatore tedesco piu' giovane d'eta', ad aver vinto un campionato mondiale, nel 1974. Ancora l'Olanda nel suo destino. Per la finale Schoen lo sceglie come titolare per fermare le incursioni di un altrettanto cavallo di razza...Johan Neeskens. Rainer fa il suo porco lavoro...e trova anche modo, con un incursione delle sue, dopo una sgroppata sulla fascia destra, di depositare al centro dell'area il pallone che poi Der Bomber trasformera' in gloria. Alla successiva edizione degli europei risulta, benche' sconfitto dalla Cecoslovacchia, come il giocatore migliore della manifestazione, con i suoi 4 assist su 6 reti tra semifinale e finale.
Concludera' con l'alloro del 1980 in Italia la sua carrellata di titoli con la Nationalmanschaft. La sua ultima partita con i bianchi sara' un'amichevole contro il Brasile terminata per 1-4 nel marzo 1981.
Sara' per ben tre volte vincitore del gol del mese per tre punizioni al fulmicotone durante la sua carriera in Bundesliga che ha un consuntivo di 311 presenze con 57 gol.
Ma i suoi trionfi di squadra sia con il Borussia che con le altre societa' in cui ha giocato sono di maggior riscontro.
4 Meisterschale con il Borussia Moenchengladbach.
2 DFB Pokal con Borussia e Colonia.
1 Coppa Uefa con Borussia.
Con il Valencia inoltre
1 Coppa del Re
1 Coppa delle Coppe
Con la Nationalmanschaft
Campione d'Europa 1972 e 1980 e vicecampione nel 1976
Campione del Mondo nel 1974.
Puff...puff... ;)
( PS. Una considerazione personale. In un calcio attuale in cui cani e porci raggiungono le 100 presenze in nazionale, stiamo a parlare di personaggi che hanno lasciato impronte indelebili nella nostra memoria pur vantando a mala pena un curriculum di 53 presenze.....O c'era una concorrenza esagerata...o piuttosto oggi, non ci sono alternative valide nel tempo..In entrambi i casi abbiamo la risposta del perche' amiamo quel calcio....Tze')

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