Quando arrivo' in Bundesliga, Olaf Bodden era alto 1.92 e pesava ben
89 chili. Era la stagione 1989/90. Hulk, venne subito soprannominato...
Quando gioco' la sua ultima partita, con la maglia del 1860 contro il Werder Brema, nella stagione 1997/98, ne pesava a malapena 60.
La sua malattia aveva minato il suo fisico al punto che non reggeva piu' le partite. Dopo mesi di ricerche, di diagnosi approssimative
e di un progressivo allontanamento dall'attivita' professionistica per sostenere estenuanti e a volte sperimentali terapie a Olaf Bodden viene annunciata una tragica verita'. Una complicata intolleranza alimentare ha completamente mandato in confusione il suo sistema immunitario. i suoi anticorpi distruggono il sistema vascolare e nervoso, il suo sistema immunitario in pratica si autoriduce. Viene diagnosticata una sindrome da affaticamento cronico.
Dovra' lasciare a 32 anni l'attivita' sportiva per dedicarsi esclusivamente a curarsi.
Olaf bodden nasce a Kalkar il 4 maggio del 1968. gioca nelle giovanili del Hasselt e passa quindi al Viktoria Goch, dove gioca fino al 1989. E' un attaccante potente, massiccio, che fa della propria potenza fisica una dote primaria. La sua altezza inconsueta lo rende anche un ottimo colpitore di testa. Un attaccante con doti finalizzative, discrete. La sua esperienza in Bundesliga parte da Moenchengladbach..
Un anno solo..solamente 3 presenze. Soffre la concorrenza con i vari Max, Criens, Belanov e Bierhoff. L'anno successivo passa all'Hansa Rostock, retrocede con loro in Zweite e saranno 3 anni di assestamento con alti e bassi nel rendimento. Il Tsv 1860, lo chiede in prestito e il ritorno in Bundesliga fa si che dopo un berve ritorno a Rostock venga acquisito definitivamente dai Lowen. La stagione 1995/96 porta Bodden ad essere anche seguito dai responsabili della nazionale. In 31 incontri segna 14 reti. Le regine del mercato cominciano a contenderselo...In primis Bayern e Dortmund.
Ma il destino non riservera' a Olaf un futuro sereno. Nella primavera del 1996, le prime avvisaglie di quello che sara' poi oggetto di strenue sofferenze che lo porteranno alla totale inattivita'. Continui stati febbrili, stati di nausea e di diarrea, portano il suo fisico potente e esplosivo a sobbarcarsi un affaticamento graduale e cronico.
Passera' da un medico all'altro, a cure di vario genere, trasferte in ogni dove per venire a capo della malatia. Come non bastasse, oltre ai costi esorbitanti che le cure richiedono, sua moglie Sina, e' diagnosticata per ben due volte con un tumore al cervello.
Bodden riesce a riprendere. Torna in campo con i Lowen, alla seconda partita contro il Bielefeld realizza una tripletta. Ma dopo dieci gare deve di nuovo accusare il colpo. Una ricaduta, questa volta lo mettera' al tappeto per tempo indeterminato. Viene giudicato inabile alla attivita' sportiva. Ora comincia una nuova guerra, quella contro gli organi assicurativi che non intendono coprire tutte le spese sostenute per il decorso della malattia. Il suo stato economico e' ai minimi termini. Si rivolge al TSV 1860 ma solo parzialmente le sue richieste vengono appoggiate. Si aggiungono oltretutto spese legali intraprese per perorare la giustizia contro gli organi assicurativi. Ora, Olaf Bodden vive a Monaco di Baviera . L'avvicendarsi nei quadri dirigenziali dei Lowen ha fatto si che si riavvicinase alla societa' dov e' benevolmente accettato e ospitato. Lui sembra che abbia dimenticato e perdonato l'indifferenza verso la sua situazione. Spesso da un lettino avvolto nei colori del 1860, assiste agli allenameni e alle partite e guarda coloro che sono i suoi eredi in maglia azzurra, forse con un briciolo di tristezza, di rancore verso il destino che non gli diede la possibilita', di vivere fino in fondo, un sogno che era iniziato bene..
Quando gioco' la sua ultima partita, con la maglia del 1860 contro il Werder Brema, nella stagione 1997/98, ne pesava a malapena 60.
La sua malattia aveva minato il suo fisico al punto che non reggeva piu' le partite. Dopo mesi di ricerche, di diagnosi approssimative
e di un progressivo allontanamento dall'attivita' professionistica per sostenere estenuanti e a volte sperimentali terapie a Olaf Bodden viene annunciata una tragica verita'. Una complicata intolleranza alimentare ha completamente mandato in confusione il suo sistema immunitario. i suoi anticorpi distruggono il sistema vascolare e nervoso, il suo sistema immunitario in pratica si autoriduce. Viene diagnosticata una sindrome da affaticamento cronico.
Dovra' lasciare a 32 anni l'attivita' sportiva per dedicarsi esclusivamente a curarsi.
Olaf bodden nasce a Kalkar il 4 maggio del 1968. gioca nelle giovanili del Hasselt e passa quindi al Viktoria Goch, dove gioca fino al 1989. E' un attaccante potente, massiccio, che fa della propria potenza fisica una dote primaria. La sua altezza inconsueta lo rende anche un ottimo colpitore di testa. Un attaccante con doti finalizzative, discrete. La sua esperienza in Bundesliga parte da Moenchengladbach..
Un anno solo..solamente 3 presenze. Soffre la concorrenza con i vari Max, Criens, Belanov e Bierhoff. L'anno successivo passa all'Hansa Rostock, retrocede con loro in Zweite e saranno 3 anni di assestamento con alti e bassi nel rendimento. Il Tsv 1860, lo chiede in prestito e il ritorno in Bundesliga fa si che dopo un berve ritorno a Rostock venga acquisito definitivamente dai Lowen. La stagione 1995/96 porta Bodden ad essere anche seguito dai responsabili della nazionale. In 31 incontri segna 14 reti. Le regine del mercato cominciano a contenderselo...In primis Bayern e Dortmund.
Ma il destino non riservera' a Olaf un futuro sereno. Nella primavera del 1996, le prime avvisaglie di quello che sara' poi oggetto di strenue sofferenze che lo porteranno alla totale inattivita'. Continui stati febbrili, stati di nausea e di diarrea, portano il suo fisico potente e esplosivo a sobbarcarsi un affaticamento graduale e cronico.
Passera' da un medico all'altro, a cure di vario genere, trasferte in ogni dove per venire a capo della malatia. Come non bastasse, oltre ai costi esorbitanti che le cure richiedono, sua moglie Sina, e' diagnosticata per ben due volte con un tumore al cervello.
Bodden riesce a riprendere. Torna in campo con i Lowen, alla seconda partita contro il Bielefeld realizza una tripletta. Ma dopo dieci gare deve di nuovo accusare il colpo. Una ricaduta, questa volta lo mettera' al tappeto per tempo indeterminato. Viene giudicato inabile alla attivita' sportiva. Ora comincia una nuova guerra, quella contro gli organi assicurativi che non intendono coprire tutte le spese sostenute per il decorso della malattia. Il suo stato economico e' ai minimi termini. Si rivolge al TSV 1860 ma solo parzialmente le sue richieste vengono appoggiate. Si aggiungono oltretutto spese legali intraprese per perorare la giustizia contro gli organi assicurativi. Ora, Olaf Bodden vive a Monaco di Baviera . L'avvicendarsi nei quadri dirigenziali dei Lowen ha fatto si che si riavvicinase alla societa' dov e' benevolmente accettato e ospitato. Lui sembra che abbia dimenticato e perdonato l'indifferenza verso la sua situazione. Spesso da un lettino avvolto nei colori del 1860, assiste agli allenameni e alle partite e guarda coloro che sono i suoi eredi in maglia azzurra, forse con un briciolo di tristezza, di rancore verso il destino che non gli diede la possibilita', di vivere fino in fondo, un sogno che era iniziato bene..
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