lunedì 7 maggio 2018

46) 1964 - I PERSONAGGI - GUY KOKOU ACOLATSE - Il primo ''nero'' nel calcio tedesco..''..che sapeva anche, scrivere a macchina.''

 
Era il 6 giugno 1964 ed il diciannovenne Franz Anton Beckenbauer come centrocampista, fu schierato contro il St Pauli nell'incontro che si svolse al Millerntor per le finali di Regionalliga 1963/64. Fu la prima partita ufficiale del futuro Kaiser con la prima squadra. Il Bayern di allora non era la potenza economica e calcistica che sarebbe diventata pochi anni dopo e militava in un girone della  Regionalliga. (Quell'anno i Pirati di Amburgo segnarono la bellezza di 87 reti, poche rispetto alle 115 del Bayern che pero' era arrivato secondo anche perchè aveva preso 61 goal nonostante la presenza di un portiere che sarebbe diventato celebre quasi come il Kaiser, Sepp Maier).  Al Millerntor si giocava la partita di andata che per gli ansesatici fu terribile perchè il Bayern ne fece 4, tutti nel secondo tempo, con una tripletta di Dieter Brenninger e con il terzo goal realizzato proprio da Beckenbauer all'84'. Beckenbauer segno' il quarto goal anche nel ritorno a Monaco dove i bavaresi vinsero 6 a 1 con altri due goal di Brenninger. L'ala sinistra Horst Haeks del St Pauli, che nelle 34 partite di campionato aveva messo a segno 35 reti, realizzo' solo una rete con il Tasmania, la squadra con cui i Sanpaolini raccolsero i soli tre punti (una vittoria e un pareggio) di quel torneo. La curiosita' sta pero' nel fatto che, era 
 

 
arrivato nel giugno del 1963 il diciassettenne attaccante Guy Kokou Acolatse, un giocatore africano proveniente dal Togo che era "nero come la notte", e prometteva di essere "rapido come un'antilope", queste sono le suggestive descrizioni che all'epoca pubblicò Bild, concludendo con un commento direi quantomeno inspiegabile: ''... ed e' anche in grado di scrivere a macchina oltre che giocare al calcio". Forse, si può tentare di spiegare queste note un pò impacciate, con il fatto che Acolatse fu il primo giocatore di colore a calcare i campi di calcio tedeschi come professionista, raccogliendo intorno a se un po' di curiosita' e altrettanto sconcerto. Nelle partite con il Bayern, a lui e' toccato marcare Beckenbauer, ma soprattutto fu suo il goal della bandiera che batte' Sepp Maier nella sciagurata gara di ritorno a Monaco. Quello fu anche il suo ultimo gol in un campionato tedesco. Nel biennio che vesti' la maglia marrone della sqaudra piu' anticonformista del Fussball, scese in campo per due stagioni e un totale di 44 presenze e 8 gol. A distanza di anni una intervista di Bild ricorda come venne vissuta in quel periodo la novita' del primo giocatore di colore che calco' un campo tedesco da professionista. E' proprio Acolatse a parlarne:  ''Arrivai in taxi nel luglio del 1963, spinto dall'allenatore del St Pauli, Westphal che avevo avuto nella nazionale del Togo. C'erano centinaia di persone fuori dallo stadio tanto che io pensavo che ci fosse una partita, invece erano li' per me. Fino a quel momento nessuno aveva mai visto una persona di colore in Germania, men che meno da vicino e men che meno del Togo. La gente di Amburgo mi guardava quando passavo per la strada ma non mi ha mai suscitato problemi questo stupore che mi accompagnava, qualsiasi cosa facessi.... Capisco la sorpresa e la curiosita' e forse il St Pauli gioco' molto anche su quello, infatti nelle settimane seguenti la stampa si occupo' piu' ampiamente delle nostre partite. Ricordo che i giocatori delle altre squadre anche se piu' anziani avevano paura di me, non solo per presunte doti calcistiche ma anche quanto a uomo nero....Io dalla
 
mia ogni tanto li minacciavo di morderli o di tagliarli la testa e il bluff sortiva risultati. Vedevo che spesso mi stavano alla larga. E io trovavo spazi piu' ampi per creare gioco.  Altri addirittura arrivarono a graffiarmi la pelle per vedere se anche sotto ero nero...Ero un attrazione, le mie capacita' venivano dopo, come una animale ammaestrato da un bravo domatore. Il mio esordio con l'Altona 93 riempi' le pagine dei giornali e l'Hamburger Abendblatt, decanto' la mia ''raffinata padronanza tecnica'' e il mio ''tocco squisito'' oltreche' un'inconsueto altruismo sotto porta. Bild invece sottolineo' piu' volte anche in seguito che ero un tuffatore, uno che giocava d'inganno cercando di guadagnare falli inesistenti..''Fu una stagione molto positiva per me e per la squadra. Ricordo bene la partita di Playoff con il Bayern e l'esordio di quel ragazzino..Lo dovetti marcare io e mi fece il gol del 4:0. Sono orgoglioso di aver assistito al debutto del giocatore tedesco piu' grande della storia.'' - '' Con l'arrivo di Kruse capii che non ero nei suoi piani e dopo un'annata a mezzo servizio il mio rapporto con il St Pauli si chiuse. Tornai ad Amburgo in seguito. Chiusi la carriera tra Francia e Belgio. Mi occupai anche del vivaio del St Pauli fino al 1973. Poi nel 1980 dirottai su Parigi e ora vivo li' da anni. Quell'esperienza mi fece vivere di privilegi, quando un operaio in Germania guadagnava 400 marchi io guadagnavo 5 volte di piu' solo con i bonus. Ebbi un appartamento e comprai un'auto. Dapprima una Fiat, in seguito il mio sogno una VW 1600. Quando feci la patente e andai a ritirare il documento, l'impiegato che mi vide avvicinare allo sportello fu preso da tale paura che arretro' fino a trovarsi con le spalle al muro e con sguardo terrorizzato chiamo' a gran voce il suo colega che scoppio' a ridere...Tutto fini' con un invito a cena a casa del povero impiegato. A volte i tifosi avversari mi chiamarono scimmia e mi gettarono le banane, oggi si fa ancora ma non e' razzismo e' tentativo di deconcentrarti perche' ti vogliono colpire nel punto piu' debole. Non posso dire cose cattive dei tedeschi. Assolutamente. Ho vissuto una gran vita qui. Acolatse e' tornato ad Amburgo per il Centenario della societa' dei Pirati nel 2010. Questa sua intervista e' proprio per quell'occasione. Ha ritrovato il calore e lo spirito della societa' che lo tenne a battesimo. Fu il primo nero a calcare un campo di calcio tedesco da professionista e l'unico Africano ad assistere al debutto di Kaiser Franz.
 

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