martedì 8 maggio 2018

109) 1994 - I PERSONAGGI - ROLAND WOHLFARTH - Il primo doping di Bundesliga.


 Ok...Partiamo dalla fine. 119 reti in 254 presenze in Bundesliga. in 9 stagioni..Terzo marcatore di sempre, alle spalle degli innominabili Muller e Rummenigge, della storia del Bayern. Eppure la carriera di Roland Wohlfarth non e' stata sempre in discesa. Anzi. Predilige la penombra alle luci della ribalta. Giocatore schivo, timido addirittura. Non concede volentieri interviste, neppure dopo essere stato il protagonista assoluto di una finale di DFB Pokal con una tripletta. ( Ne parliamo a parte..) Questa sua avversione per la ribalta' lo releghera' non poco ad una platea di nicchia. Eppure e'
stato per un decennio forse, l'attaccante piu' continuo della Bundesliga. Io lo definirei un Altobelli del calcio tedesco. Senza confronti di caratteristiche di ruolo... A Bocholt, il 21 febbraio 1963 nasce Roland Wohlfarth. appena suo padre nota un certo interesse per il gioco del pallone, lo segnala al Borussia locale. Il piccolo Roland parte dai pulcini e fa tutta la trafila delle giovanili. E' facile capire che ha il gol nel sangue, segna come fosse in catena di montaggio...Sotto gli occhi degli scout delle squadre professionistiche piu' limitrofe, non ha certo modo di nascondere il suo talento. La squadra geograficamente piu' vicina a lui e' il MSV Duisburg. Le zebre bianco azzurre se lo accaparrano e nella stagione 1982/83 esordisce in Bundesliga. Saranno 17 presenze condite da solo un gol contro l'Eintracht Francoforte per la stagione del battesimo. La stagione successiva il MSV e' in Zweite. L'occasione e' adatta per farsi le ossa. Peccato che dovranno passare due anni, prima che riveda il cielo della Bundesliga. La stagione 1983/84 e' capocannoniere del torneo dei cadetti. Segna 30 reti in 35 partite. Il suo regolare progresso anno per anno lo mette in luce, e quale migliore occasione, se non il Bayern di Monaco che bussa alla sua porta..? Roland si trasferisce in Baviera. Il suo talento e' gia' riconosciuto sin dalle giovanili. Con la Nationalmanschaft e' stato Campione d'Europa e del Mondo 1981 con l'Under 18 e con l'under 20. Arriva al Bayern, che Rummenigge senior ha appena lasciato il sodalizio per l'Italia, ma trova la concorrenza del fratello Michael e di Dieter Hoeness...un altro fratello..Comincera' per lui un eterno confronto anno per anno con nuovi arrivi che insidieranno la sua regolare conferma come primo titolare nel ruolo di centravanti. La media di Roland non e' mai inferiore alla doppia cifra, eppure ogni anno deve guadagnarsi il posto. Nonostante i suoi meriti e la sua regolarita' realizzativa e' visto come un anti-stella. I giornali lo cercano ma lui si nega. La sua timidezza e il suo carattere taciturno lo fanno passare come uno snob che non vuole concedersi ai media. Si rivela poco affine alle pubbliche relazioni e a gestire la propra imagine. Questo lo limitera' anche per le sue esperienze inerenti la nazionale maggiore. Un anti divo insomma. Non basta la finale di DFB Pokal per dargli la certezza della stima e la considerazione della societa'...Deve ogni volta competere con nuovi arrivi.. Dalla stagione 86/ 87 si succederanno i vari Lars Lunde, Mark Hughes,Johnny Ekstroem.Star internazionali...Ma nessuna riesce a scalzarlo dal posto da titolare. Con la dipartite di Michael Rummenigge e Jurgen Wegmann al Borussia Dortmund, saranno Mc Inally e Radmilo Mihailovic le nuove minacce da affrontare. Dureranno poco. Presto entrambi saranno relegati tra i rincalzi. Nell'88/89 vince la classifica cannonieri con 17 reti a pari merito con Thomas Allofs. Si ripetera' nel 90/91 con 21 reti. Suo partner d'attacco sara' Brian Laudrup. Negli anni successivi dovra' vedersela coi vari, 
 
 
Mazinho, Labbadia, Valencia, Harald Cerny, Alexander Zickler, Witeczeck...Per nove anni, anno dopo anno dovra' lottare per confermare la propria affidabilita'. Non saranno quasi mai sufficienti i puntuali gol alla fine del campionato. Alla fine del 92/93 capisce che la sua storia al Bayern e' al termine. Chiude in Baviera con un malloppo di 5 Meisterschale, 1 DFB Pokal e due Supercoppe di Germania. La sua lacuna mai colmata e' una vittoria internazionale che avrebbe potuto consacrarlo anche a livello mondiale. Si trasferisce in Francia, al Saint Etienne. Una media eccellente di 21 gol in 41 partite lo faranno opzionare per il suo rientro in Germania l'anno successivo. E' il Bochum che lo contatta. E' il 1994. In Francia pero', una vita smodata sul piano alimentare, lo porta ad ingrassare e i tentativi di eliminare il peso in eccesso e gli evidenti rotolini di grasso fanno si che utilizzi degli espedienti vietati dalle norme antidoping. Fara' uso di barrette dietetiche, liberamente vendute in farmacia , ma i cui contenuti erano tra gli elementi vietati nelle sostanze catalogate come doping. Nonostante la buona fede di cui fu rinosciuto, gli verra' comminata una squalifica per doping di 3 mesi. Il battage mediatico che lo investira', lo proclamera' primo giocatore tedesco squalificato per doping. Quando rientrera', sara' tardi per salvare il Bochum dalla relegazione. Le sue presenze , quasi sempre dalla panchina, saranno condite con 7 gol. Insufficienti per fare che la sua squadra si salvi. Nelle stagioni successive, sara' ormai una comparsa nel palinsesto della Bundesliga. Solo 5 presenze, fino ad una conclusione di carriera in quel di Lipsia di poco risalto. Capisce che e' il momento di appendere le scarpe al chiodo. Si ritirera' a Bocholt, la sua citta' natale dove gode un confortevole e sereno stile di vita. I chili sono diventati davvero troppi, ora, e i capelli molti di meno. Ma la sua carriera colma di ricordi e di eventi, sopperisce all'incedere del tempo. Dopotutto nella storia del Bayern sul podio dei cannonieri occupa un glorioso terzo gradino.
 

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