In una delle ultime interviste rilasciate, a un giornalista che gli chiese, quale fosse il suo desiderio piu' immediato rispose..."Un pacchetto di sigarette..." Non passera' alla storia della Bundesliga per particolari record o prestazioni da leggenda. Walter Frosch sara' ricordato per la sua vita sregolata, il suo amore per la birra e le sigarette. 60 di media al giorno...forse piu'. Per aneddoti piu' o meno buffoneschi che con una vita da atleta non hanno nulla a che vedere. Non avesse avuto una vita cosi' condizionata dai vizi dice Erich Ribbeck,che lo ebbe a Kaiserslautern, sarebbe stato un calciatore indimenticabile. Walter Frosch muove i primi calci a Ludwigshafen nell'Arminia, squadra locale. Si avvicina al calcio professionistico dopo 4 anni all' SV Alsenborn. Si presenta subito per quello che e',firmando contemporaneamente per il Kaiserslautern e per il Bayern. Proprio durante la prima sessione di allenamenti per i bavaresi viene alla luce il misfatto. La federazione lo sospende per quattro mesi che lui passera' a Maiorca tra pubs e locali notturni, in attesa di sbrogliare la complicarta vicenda. Il Kaiserslautern ottiene il suo cartellino. Quando si presenta in Bundesliga il suo fisico e' ancora integro, e ben presto si conquistera' la fama di combattente. La vita professionistica pero' gli sta stretta e nonostante in campo non lo si possa discutere per rendimento e condizione fisica presto la sua doppia personalita' da Jeckill e Hide comincera' a prendere il sopravvento. Si presentera' a una partita contro lo Schalke dopo che la notte prima, con degli amici aveva scommesso 100 litri di birra, su una corsa di 400 metri. La vinse e disse che se avesse voluto avrebbe potuto dare agli avversari anche 100 metri di vantaggio. Dopo due anni al 1FCK si sposta ad Amburgo e presto diventa un idolo dei tifosi del Sankt Pauli che con 27 presenze e 3 gol contribuira' a fare salire in Bundesliga per la prima volta nella storia del club. Acquista in breve tempo la fama di difensore piu' spietato della bundesliga e le sue 18 ammonizioni gli comportano uno stop ogni 4 partite per somma di ammonizioni, ma solo una volta verra' espulso in maniera diretta in tutta la sua carriera. Voci di una sua possiìbile convocazione nel palinsesto delle nazionali, precisamente la B, lo portano a dichiarare che lui puo' giocare solo per la nazionale A o la selezione Mondiale. L'amore per i locali notturni, i fiumi di birra e le sigarette lo faranno a poco a poco diventare quasi una parodia di se stesso, soprattutto anche per la sua voce gracchiante e sempre un po' alterata. Il suo fisico sempre piu' disabilitato non gli permette di salvare il Sankt Pauli dalla retrocessione. In breve tempo scomparira' nel calcio amatoriale dopo solo un bagaglio di 61 presenze in Bundesliga. Ben presto il suo fisico gli mostrera' il cartellino giallo. Un tumore alle tonsille con complicazioni polmonari lo obbliga a 111 giorni di coma, restera' parzialmente limitato nel deglutire e la sua parlata si ridurra' ad una serie di piu' monosillabi. Ripresosi pur se in sedia a rotelle e visibilmente limitato, combattera' la sua battaglia come quelle che combatteva in campo con spirito testardo e deciso. In un intervista gli fu chiesto chi fosse stato il suo piu' difficile avversario e lui rispose seccamente "Il bar". Il 23 novembre 2013, dopo una seconda fase di malattia, Walter Frosch, "la rana", si spegnera' in un ospedale di Amburgo. Un amante del calcio e della vita in generale, ha perso la sua battaglia che durava da quasi ventanni a 62 anni. Restera' di lui la sua figura incorniciata da baffi alla Asterix e una chioma fluente su un fisico magro e nervoso ma sempre reattivo e deciso a non mollare mai. Entrera' a fare breccia nel cuore dei tifosi del Sankt Pauli che saranno i primi a sostenerlo nelle partite di quegli anni,con striscioni, con la scritta "Walter non mollare".
lunedì 7 maggio 2018
15) 2013 - LA CONSAPEVOLE DIPENDENZA DI WALTER FROSCH - "La rana."
In una delle ultime interviste rilasciate, a un giornalista che gli chiese, quale fosse il suo desiderio piu' immediato rispose..."Un pacchetto di sigarette..." Non passera' alla storia della Bundesliga per particolari record o prestazioni da leggenda. Walter Frosch sara' ricordato per la sua vita sregolata, il suo amore per la birra e le sigarette. 60 di media al giorno...forse piu'. Per aneddoti piu' o meno buffoneschi che con una vita da atleta non hanno nulla a che vedere. Non avesse avuto una vita cosi' condizionata dai vizi dice Erich Ribbeck,che lo ebbe a Kaiserslautern, sarebbe stato un calciatore indimenticabile. Walter Frosch muove i primi calci a Ludwigshafen nell'Arminia, squadra locale. Si avvicina al calcio professionistico dopo 4 anni all' SV Alsenborn. Si presenta subito per quello che e',firmando contemporaneamente per il Kaiserslautern e per il Bayern. Proprio durante la prima sessione di allenamenti per i bavaresi viene alla luce il misfatto. La federazione lo sospende per quattro mesi che lui passera' a Maiorca tra pubs e locali notturni, in attesa di sbrogliare la complicarta vicenda. Il Kaiserslautern ottiene il suo cartellino. Quando si presenta in Bundesliga il suo fisico e' ancora integro, e ben presto si conquistera' la fama di combattente. La vita professionistica pero' gli sta stretta e nonostante in campo non lo si possa discutere per rendimento e condizione fisica presto la sua doppia personalita' da Jeckill e Hide comincera' a prendere il sopravvento. Si presentera' a una partita contro lo Schalke dopo che la notte prima, con degli amici aveva scommesso 100 litri di birra, su una corsa di 400 metri. La vinse e disse che se avesse voluto avrebbe potuto dare agli avversari anche 100 metri di vantaggio. Dopo due anni al 1FCK si sposta ad Amburgo e presto diventa un idolo dei tifosi del Sankt Pauli che con 27 presenze e 3 gol contribuira' a fare salire in Bundesliga per la prima volta nella storia del club. Acquista in breve tempo la fama di difensore piu' spietato della bundesliga e le sue 18 ammonizioni gli comportano uno stop ogni 4 partite per somma di ammonizioni, ma solo una volta verra' espulso in maniera diretta in tutta la sua carriera. Voci di una sua possiìbile convocazione nel palinsesto delle nazionali, precisamente la B, lo portano a dichiarare che lui puo' giocare solo per la nazionale A o la selezione Mondiale. L'amore per i locali notturni, i fiumi di birra e le sigarette lo faranno a poco a poco diventare quasi una parodia di se stesso, soprattutto anche per la sua voce gracchiante e sempre un po' alterata. Il suo fisico sempre piu' disabilitato non gli permette di salvare il Sankt Pauli dalla retrocessione. In breve tempo scomparira' nel calcio amatoriale dopo solo un bagaglio di 61 presenze in Bundesliga. Ben presto il suo fisico gli mostrera' il cartellino giallo. Un tumore alle tonsille con complicazioni polmonari lo obbliga a 111 giorni di coma, restera' parzialmente limitato nel deglutire e la sua parlata si ridurra' ad una serie di piu' monosillabi. Ripresosi pur se in sedia a rotelle e visibilmente limitato, combattera' la sua battaglia come quelle che combatteva in campo con spirito testardo e deciso. In un intervista gli fu chiesto chi fosse stato il suo piu' difficile avversario e lui rispose seccamente "Il bar". Il 23 novembre 2013, dopo una seconda fase di malattia, Walter Frosch, "la rana", si spegnera' in un ospedale di Amburgo. Un amante del calcio e della vita in generale, ha perso la sua battaglia che durava da quasi ventanni a 62 anni. Restera' di lui la sua figura incorniciata da baffi alla Asterix e una chioma fluente su un fisico magro e nervoso ma sempre reattivo e deciso a non mollare mai. Entrera' a fare breccia nel cuore dei tifosi del Sankt Pauli che saranno i primi a sostenerlo nelle partite di quegli anni,con striscioni, con la scritta "Walter non mollare".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento