lunedì 7 maggio 2018

55) 1983 - I PERSONAGGI - FELIX MAGATH - L'ultimo dittatore d'Europa..

 Fin dai primi vagiti, Felix Magath ha sempre avuto il sangue da combattente. Nato in un caldo luglio di 60 anni fa, nella base militare di Aschaffenburg da padre portoricano e da madre tedesca, Felix, dopo aver giocato nelle giovanili della squadra della sua citta', entrò a far parte come trequartista nel club nero-blu del Saarbrucken, allora in Zweite Liga, la serie B tedesca realizzando dal 1974 al 1976 29 gol in 76 presenze, non male per un ragazzo di 22 anni dal Dna da soldato. Ma dalla base marine
in cui suo padre serrava le file, Magath si ritrovo' a militare nella squadra che piu' gli diede maggior fama tanto da farlo diventare metaforicamente parlando, un vero generale alla Patton: l’Amburgo. La squadra, allora allenata da Klotzer, al primo anno con Magath, conquistò una Coppa delle Coppe battendo l’Anderlecht gia' detentrice del titolo l’anno prima all’Olimpico di Amsterdam. Davanti a circa 60 mila persone Felix si ritaglio' una pagina nel giornale della gloria segnando il gol del 2-0 finale dopo quello su rigore di Volkert.
Il tedesco dal sangue latino, con quel nasone che gli copre la faccia sorridente, capisce dopo quella serata che quella sarebbe stata la sua squadra del cuore, la capitale dei suoi sogni di giocatore. E fu proprio cosi'. Perche' per sei anni Magath alzò trofei su trofei, senza mai stancarsi. Agile, freddo in area (quando aveva la palla fra i piedi davanti alla porta era quasi sempre gol), dall’istinto animale, Felix due anni, dopo, nel ’79 conquista il campionato tedesco, il quarto dell’Amburgo, sorpassando di un solo punto i rivali dello Stoccarda. La sua capacità di realizzare segnature fa si che “il soldato” venga arruolato anche nelle file della Germania Ovest per gli europei di Italia 1980. Pur non giocando praticamente mai, Magath alla fine alza la prestigiosa coppa a Roma, dopo il 2-1 col Belgio nella finale. La concorrenza con gente quale Rummenigge, Stielike, Schuster o Hrubesch, campioni dal valore assoluto, e' forte. Nel campionato della Bundesliga 1981-1982, quello che porta dritto dritto alla calde estate dei mondiali in Spagna, Magath e compagni alzano il 5 scudetto dopo un sofferto testa a testa con il Colonia. Si parte per il Mundial vinto storicamente dagli azzurri ma anche qui la concorrenza nella Germania Ovest e' forte. Magath e' sempre fuori dal campo di gioco e vede i suoi compagni perdere la finale di Madrid storditi dall'urlo di Tardelli. Felix ritorna con l’aereo in Germania aspettando quella che, col senno di poi, sarebbe stata la stagione più importante della sua carriera da calciatore. Nel 1983 
 

l’Amburgo di Happel fa doppietta con Bundesliga e, soprattutto, la Coppa dei Campioni. Dopo aver vinto per differenza reti il campionato tedesco ai danni del Werder Brema di Voller, Magath diventa il grande protagonista della magica serata del 25 maggio ad Atene di fronte a 50 mila spettatori paganti e a mezzo mondo che segui' l’incredibile gara fra Amburgo e Juventus. Partendo da favoriti, i bianconeri caddero come un gigante Golia a causa della fionda di Felix che a neppure dieci minuti dall’inizio della partita infila con un leggiadro tiro di sinistro da fuori area la palla nella porta di Zoff. Uno splendido tiro a calare degno di un grande artista, piu' che di un attaccante di calcio, una morbida pennellata sulla tela del calcio. Magath alza il trofeo più prestigioso, la coppa piu' ambita e il merito e' tutto suo. Ancora tre anni passano dall’abbandono di Felix dell’amata Amburgo ma sono tre anni importanti, pieni di sforzi e di sudore, perché Felix prima vuole conquistarsi un posto per i mondiali di Messico ’86, riuscendoci con gran coraggio. A 33 anni Magath ha il sogno di giocare da protagonista una finale del mondo, questa volta contro l’Argentina di Maradona. Gioca 62 minuti, probabilmente i più emozionanti della sua carriera dopo quelli della finale di Atene. Ma questa volta la gloria e' lontana e la Germania Ovest perde, anche se a testa alta, per 3-2, la seconda volta di fila in un mondiale dopo la finale di Madrid ’82. Il soldato Felix questa volta serra le file, ormai va per i 34 e non è più un ragazzino. Lascia tra gli applausi l’Amburgo e una nazionale che pero' non ha creduto molto in lui per via di una concorrenza spietata fra fenomeni in panchina. Conclude la sua  carriera da calciatore in Bundesliga col Bayer Uerdingen che pero' si gioco' spesso il posto per non retrocedere nella serie inferiore. Il soldato dal cuore latino ma dalle ginocchia tedesche appende le scarpette al chiodo e intraprende con giacca e cravatta la carriera da allenatore, prima guidando il suo vecchio Amburgo, poi passando allo Stoccarda fino ad arrivare nel 2004 al Bayern di Monaco dove vince due campionati, due coppe di Germania ed una Coppa di Lega. E’ una seconda rinascita per Magath dopo quasi vent’anni nel mondo del calcio, dopo infatti quel gol a Zoff il 25 maggio del 1983, rinascita che vede la sua continuazione con l’incredibile vittoria nella Bundesliga alle redini del Wolfsburg nel 2009, il primo campionato tedesco della storia dei Lupi. Il 23 maggio 2009, nel corso dei festeggiamenti per la vittoria del titolo, il presidente del gruppo Volkswagen, azionista di maggioranza del Wolfsburg, annuncia l'arrivo di Armin Veh sulla panchina del club campione di Germania. Il 1 luglio dello stesso anno Magath viene ingaggiato dallo Schalke 04 ma, nonostante i buoni risultati ottenuti in Champions e in Coppa Nazionale, il 16 marzo 2011 il sito ufficiale della squadra di Gelsenkirchen rende noto il suo esonero.
 

 La settimana seguente torna al Wolfsburg. Riesce a salvare dalla retrocessione il club amburghese e la stagione successiva lo guida a un buon ottavo posto in classifica, a distanza di quattro punti dall'Hannover qualificato per l'Europa League. Il 29 maggio 2012, a fronte di un buon progetto di rilancio della squadra, rinnova il suo contratto fino al 2015. Il 25 ottobre seguente viene esonerato dopo aver ottenuto solo quattro punti nelle prime otto gare di Bundesliga. Nel febbraio 2014 viene ingaggiato dal Fulham, al penultimo posto in Premier League, firmando un contratto fino a giugno 2015 e divenendo così il primo allenatore tedesco nella massima divisione inglese. A fine stagione i Cottagers retrocedono in Championship. Il 18 settembre 2014, a causa degli scarsi risultati del Fulham nelle prime sette partite di campionato (sei sconfitte ed un pareggio), viene sollevato dal suo incarico.
 
 
Attualmente fino al luglio del 2017, ha vissuto un'esperienza cinese alla guida del Shandong Luneng Taishan, nelle cui file allenava Graziano Pelle' e Papiss Cisse'. Come tecnico e' riconosciuto per i suoi metodi molto severi, duri e inappellabili, basati in  modo particolare su una preparazione fisica assidua e una ferrea disciplina, al punto di guadagnarsi vari soprannomi tra cui ''Saddam'' e ''l'ultimo dittatore d'Europa''. Magath ora ha 65 anni e, ripercorrendo la sua vita, si può dire che se la sia spassata non poco. L’Amburgo deve tanto a Felix e Felix deve tanto all’Amburgo, alla Germania, la patria che lo ha visto nascere, crescere e condurre alla conquista dell’Europa, non su un campo da guerra ma su un campo di calcio che forse e' la stessa cosa ma sublimata all’agonismo della vita che non e' nient’altro che quel famoso calcio di rigore che si appresta a tirare il Nino della leva del 68 di De Gregoriana memoria.
CURIOSITA'. Felix Magath e' anche un grande appassionato di scacchi. Passione che sviluppo' nel corso dei Mondiali di scacchi del 1978 a causa di un epatite che lo costrinse a letto. Nel 1985 riusci' ad ottenere di disputare una partita contro il campione del mondo Garry Kasparov.
 

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