che ha preso in seguito la sua carriera soprattutto di allenatore. Nato il 16 aprile 1960 a Berlino Ovest, egli non incarno' certamente almeno a livello fisico il prototipo dell’atleta tedesco: seppe pero' sfruttare al meglio i suoi 168 centimetri d’altezza diventando una delle ali destre più forti e prolifiche e dribblomani della storia del calcio. Andatura dinoccolata, pallone attaccato ai piedi, finte e controfinte sempre con un fine di squadra mai a scopo personale...Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Schöneberg e poi del Hertha Zehlendorf, Littbarski ad appena diciotto anni firma il suo primo contratto con il Colonia conquistando in breve tempo uno spazio importante nella rosa tanto da diventare titolare gia' al secondo anno dimostrando anche crescente confidenza con il gol. Punto fermo dell’Under 21, nel 1981 ricevette anche la sua prima convocazione in Nazionale maggiore festeggiando in campo l’evento con una doppietta all’Austria. La carriera nel Colonia prosegue positivamente raggiungendo anche la doppia cifra in classifica marcatori, ma fu con la Germania che arrivarono probabilmente le maggiori emozioni. Prima una finale dell’Europeo Under 21 persa nonostante la tripletta infilata alle spalle del portiere dell’Inghilterra, poi la cavalcata fino alla finale in Spagna nel 1982 dove con i compagni
dovette arrendersi alla forza
dell’Italia. Nel 1986 arriva la grande occasione per provare a vincere
un trofeo prestigioso con il Colonia ma nella finale di Coppa UEFA fu il
Real Madrid a prevalere lasciando a bocca asciutta Litti che dovette
quindi accontentarsi di due Coppe di Germania. Con un ruolo da
comprimario, partecipa comunque alla spedizione mondiale della Germania
nel 1986 per poi trascorrere una stagione in Francia tra le fila del
Racing Club Matra Paris. Rientrato al suo Colonia, Littbarski inanella
una nuova delusione agli Europei del 1988 salvo poi rifarsi finalmente
in Italia nel 1990. Il suo Mondiale inizia come riserva a causa della
scarsa fiducia in lui riposta dal ct Beckenbauer salvo poi trovare gol e
maglia da titolare nel corso della competizione pur restando a guardare
i compagni battere l’Inghilterra e conquistare la finale. Nella
riedizione dell’ultimo atto di quattro anni prima contro l’Argentina
pero' viene schierato dal primo minuto conquistando sul campo la Coppa
del Mondo, primo ed unico successo ottenuto con la Germania: l’ala
infatti decise quel giorno, ad appena trent’anni di rinunciare alle
future convocazioni salutando dal vertice piu' alto della carriera di un
calciatore. Dopo altri tre anni, per Littbarski arriva anche il momento
di salutare il Colonia scegliendo di emigrare in Giappone per quattro
stagioni tra JEF United e Vegalta Sendai: la formidabile ala tedesca dal
dribbling ubriacante e le gambe da cavallerizzo, si ritira
definitivamente dal calcio giocato nel 1997 dopo un altro centinaio di
presenze nel Sol Levante. Negli ultimi anni da calciatore, Littbarski
inizia a lavorare anche come allenatore e resta in Giappone fino al 2000
per poi tentare il ritorno in Germania come vice di Vogts al Bayer
Leverkusen. La sua prima esperienza europea da titolare di una panchina
fu a Duisburg nella stagione 2001/02 in seconda divisione ma il richiamo
dell’estero non tarda a farsi sentire. Rientrato in Giappone per un
paio d’anni a Yokohama, il tecnico tedesco scelse poi di tentare anche
l’avventura australiana: nel 2005/06 conquista il titolo e la Champions
League dell’Oceania con il Sydney. Dopo un altro anno giapponese,
Littbarski ha allenato anche per qualche mese in Iraq prima di tornare
in Europa per due stagioni alla guida del Vaduz, squadra del
Liechtenstein che pero' partecipa al campionato Svizzero. Si tratta
dell’ultimo passo prima del ritorno in Germania nel Wolfsburg: dal 2010
ha ricoperto il ruolo di viceallenatore con una breve parentesi da
tecnico titolare ed ora è da più di 4 anni il capo osservatore del club
biancoverde.
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